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BAGNACCIO: E’ SALTATO IL TAPPO DEL POZZO
PARLA IL DIRETTORE MINERARIO G. PAGANO Sgradita sorpresa per i frequentatori del Bagnaccio (in territorio viterbese), tra cui molti Orvietani. Da qualche giorno chi approfitta dei ritagli di tempo per fare un salto al Bagnaccio e prendere un bagno salutare nelle calde acque sulfuree praticamente compie un viaggio a vuoto. Infatti le polle sono scomparse e le vasche completamente vuote. Però l’acqua bollente sgorga liberamente qualche decina di metri più oltre, all’inizio del campo incolto che fino a poco meno di una settimana fa era coperto di rovi. Tutto è iniziato durante la ripulitura del campo effettuata, come previsto, dai proprietari del terreno. In definitiva è saltato <
> A dichiararlo è il dottor Giuseppe Pagano, direttore di miniera del Comune di Viterbo. << Allora, nel 1953, scaturivano cento litri d’acqua al secondo. Evidentemente la scoperta non rispondeva alle previsioni per cui dopo due settimane il pozzo è stato chiuso. Gradatamente in superficie sono comparse le polle che lei ha visto fino alla scorsa settimana.>> D. << Quanta acqua esce ora?>> R. << Venti litri al secondo, alla temperatura di sessantotto gradi.>> D. << La situazione è preoccupante?>> R. << Decisamente sì. Preoccupante e pericolosa per l’elevata temperatura dell’acqua. Bisogna fare presto. E’ come quando si fa un buco nel tappo di una bottiglia di spumante. Cala la pressione per un raggio di un chilometro, le sorgenti termali si abbassano.>> D. << Gli stabilimenti termali corrono qualche rischio?>> R. << No.>> D. << Che speranze hanno i frequentatori del Bagnaccio di tornare a godere “dell’oro” di Viterbo?>> R .<< Chiudendo il pozzo le polle dovrebbero tornare.>> Nel frattempo si stanno studiando le tecniche migliori per intervenire contattando le ditte esperte del settore. Tecniche comunque costose e, nonostante la fretta e la volontà di evitare danni, non propriamente veloci.
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