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BAGNACCIO: PROSEGUONO I LAVORI
Giornata d’attesa quella di ieri lunedì 18 febbraio. Intorno alla recinzione che protegge l’area del pozzo da cui per un guasto esce vapore caldo ed acqua sulfurea ad una temperatura che s’avvicina ai 70 gradi, i frequentatori del Bagnaccio, incuranti della tramontana, hanno atteso per ore che la ditta toscana impegnata nei lavori potesse giungere ad una soluzione soddisfacente. Con il braccio meccanico e colpi di mazza, gli addetti, avvolti di vapore caldo, hanno tolto il vecchio tappo che copriva il pozzo e con la pompa hanno ispezionato l’interno del condotto alla ricerca del punto di falla, mentre l’acqua pompata al ritmo di 20-30 litri al secondo continuava ad occupare il campo incolto adiacente le vasche d’immersione. << Quanta acqua sprecata!>> E’ stato il commento unanime. In effetti probabilmente quell’acqua, che è un vero dono della natura, si potrebbe convogliare nelle vasche invece di lasciarla andare in malora sul campo. I frequentatori del Bagnaccio non aspettano altro. << Se prima di sera riusciremo a chiudere il pozzo probabilmente entro due giorni le sorgenti del Bagnaccio potrebbero tornare attive.>> aveva detto l’ingegnere minerario. Ma la sera è arrivata presto e tutto è stato rimandato alla data odierna. Come si ricorderà il pozzo in questione risale al 1953 ed era stato scavato dalla “Terni” per ricerche geotermiche. Nonostante i cento litri d’acqua al secondo, dopo una settimana il pozzo era stato richiuso.
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