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ORDIGNO AL GUINZAGLIO
E’ imbrigliato l’ordigno bellico scoperto sabato scorso sulla riva sinistra del Paglia nel tratto sottostante Poggio Capanna. Coperto di ruggine, il residuato della seconda guerra mondiale giace sui sassi, ancorato agli alberi della riva. Considerato che una delle due spolette è integra per cui l’ordigno è tuttora attivo, il tratto di riva interessato è piantonato, tenuto sotto controllo, anche con l’aiuto di faretti luminosi per evitare danni a persone e cose. La bomba torna a ricordarci la seconda guerra mondiale e in particolare i continui bombardamenti del ponte ferroviario dello scalo di Allerona da parte degli angloamericani, allo scopo di impedire la ritirata delle truppe tedesche. Bombardamento che un giorno coinvolse un treno composto di carri carichi di prigionieri di guerra alleati, provocandone il massacro. Oggi si direbbe “Fuoco amico”! E’ dal tratto sottostante il vecchio ponte che è partito l’ordigno bellico. La violenza della piena del Paglia delle scorse settimane è riuscita a disincagliarlo e a trasportarlo più a valle per poi depositarlo appena fuori il letto abituale. <
> mi viene assicurato. <
> Le stesse opere di risanamento hanno allargato il letto del fiume, spostando la gran quantità di pietre sulla riva destra. Il fiume così ha avuto modo di rallentare la sua corsa depositando sui rami degli alberi tronchi e detriti e abbandonando l’ordigno a pochi metri dal cavalcavia dell’autostrada. Se avesse seguito il corso del fiume probabilmente, invece di poche decine di residenti nei comuni di Allerona, Castel Viscardo e Orvieto, nella giornata di domenica avrebbero dovuto sloggiare centinaia di orvietani, residenti nel tratto basso di Ciconia. Il Paglia sotto il tratto del vecchio ponte ferroviario di Allerona Scalo andrebbe bonificato una volta per sempre, senza aspettare le emergenze più o meno frequenti. Santina Muzi
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