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OSPEDALE DI ORVIETO
LA CHIRURGIA È IL PERNO DI UN OSPEDALE DI QUESTE DIMENSIONI Santina Muzi <
> lo ha affermato il dirigente della ASL n. 4 dottor Vincenzo Panella nella conferenza stampa di martedì 27 novembre, programmata con l’intento di portare a conoscenza dell’opinione pubblica le recenti innovazioni introdotte nel reparto di chirurgia del Santa Maria della Stella di Orvieto, diretto dal dottor Massimo Buononato. L’incontro odierno non è che la prosecuzione degli altri avvenuti nei mesi scorsi e relativi alle camere operatorie, alla medicina generale e alla medicina d’urgenza. Le evidenze emerse dalla relazione del dottor Buononato riguardano la brevità e la riduzione di numero dei ricoveri, scelte scaturite non soltanto a causa dei tagli voluti dal Governo ma soprattutto dalla considerazione che, superata la prima fase in cui il malato è seguito e controllato più volte al giorno, chi ha subito un intervento può tornare tranquillamente a casa per essere seguito tramite l’assistenza domiciliare, puntando anche sul dato che l’ambiente famigliare è più sicuro, più protetto di una camera di ospedale. Infatti, come ha affermato il responsabile amministrativo dottor Panella, se è vero che anche in casa ci sono batteri in grado di scatenare infezioni, questi mai saranno agguerriti e pericolosi come i batteri che circolano in ospedale i quali, abituati agli antibiotici, sono diventati “specializzati” e quindi più duri da sconfiggere. Ne consegue che, per quanto riguarda i ricoverati, l’obiettivo è: “sostare in ospedale lo stretto necessario”. <
> ha detto il dottor Buononato. Questo significa che, in base alle specificità assegnatele da Regione e Provincia, l’ospedale di Orvieto ha il ruolo di ospedale dell’emergenza-urgenza di primo livello e di ospedale di territorio per cui, accanto all’attività operatoria, esplica attività diagnostiche e terapeutiche collaterali contando su un organico di 8 medici (tra pochi giorni prenderanno servizio 2 nuovi assunti), 12 infermieri compresa la caposala, 4 operatori socio-sanitari. A disposizione: 4 camere operatorie e 22 posti letto, compresi i 2 destinati all’urologia. In relazione agli interventi, l’obiettivo principale è “evitare le liste di attesa” utilizzando a pieno le camere operatorie. Considerato che il costo di una sala operatoria è stato calcolato in 22 euro al minuto, ossia 140 euro all’ora, è indispensabile utilizzarle tutte e quattro in maniera regolare: 6 ore al mattino e 4 ore al pomeriggio. In questa ottica, per quanto concerne il personale, dottori compresi, vige la massima severità sugli orari d’ingresso. Date le premesse, si è pervenuti all’aumento degli interventi operatori, al calo dei ricoveri ordinari, all’ottimizzazione della day surgery: <
> E questo, utilizzando farmaci, trasfusioni...nei soli casi necessari. In sintesi, pur avendo trattato un maggior numero di pazienti, la spesa per farmaci ed emoderivati si è ridotta del 40 %, risparmio che ha consentito di investire sulla qualità del materiale utilizzato in sala operatoria. Altra notizia importante: dai cambiamenti, ossia dalla fusione di una parte della ASL n. 4 e una parta della ASL n.3, si è pervenuti alla creazione dell’Unità di anatomia patologica, prevista ad Orvieto, il che dovrebbe ridurre a zero i tempi di attesa dei risultati.
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